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Contenuti speciali del prigioniero di Azkaban

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    Contenuti sbloccabili nella vecchia edizione di Pottermore, nel libro del Prigioniero di Azkaban

    - Marge Dursley
    - Il Nottetempo
    - Sir Cadogan
    - Professor Kettleburn
    - Molliccio
    - Ritratti di Hogwarts
    - Mappa del Malandrino
    - Gobbiglie
    - Dissennatori e Cioccolato
    - Firebolt
    - Custode Segreto
    - Lupi Mannari
    - GiraTempo (N.D. nella nuova edizione di Pottermore)
    - Incanto Patronus (N.D. nella nuova edizione di Pottermore)


    Testo originale su POTTERMORE



    Marjorie Eileen Dursley è la sorella maggiore di Vernon Dursley. Anche se per Harry Potter è solo una parente acquisita, gli è stato insegnato che deve chiamarla "zia Marge".

    Marge è una donna ben in carne e sgradevole, il cui principale interesse nella vita è allevare bulldog. Crede nella punizione corporale e nel parlare schietto, che per lei si traduce nell'essere offensivi. Marge è segretamente innamorata di un suo vicino di casa, il Colonnello Fubster, che si occupa dei suoi cani quando lei è via. Lui non la sposerebbe mai proprio a causa del suo pessimo carattere e questa passione non corrisposta alimenta molto il suo antipatico atteggiamento verso gli altri.

    Marge stravede per Dudley, il suo unico nipote. Non sa che Harry Potter, che vive con la famiglia di suo fratello, è un mago. Crede sia nato da due perdigiorno disoccupati che hanno scaricato il proprio figlio dagli zii, Vernon e Petunia, da lei considerati invece due grandi lavoratori. I Dursley, terrorizzati all'idea che la tanto prevenuta e schietta Marge possa scoprire la verità, hanno alimentato questa sua convinzione nel corso degli anni.

    Quando Harry si arrabbia con zia Marge per aver insultato i suoi genitori e perde il controllo delle proprie abilità magiche, la donna inizia a gonfiarsi come un pallone di sbarramento. Due membri della Squadra di Cancellazione della Magia Accidentale vengono inviati dal Ministero della Magia a gestire l'accaduto e a cancellare la memoria di zia Marge. In seguito a questo episodio, i Dursley non invitano più Marge a stare da loro quando c'è anche Harry, che quindi non la vede mai più.





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    Rimpiango di aver descritto la zia Marge come allevatrice di bulldog, ora che so che questa è una razza assolutamente non aggressiva. Mia sorella ne ha uno ed è il più adorabile e affettuoso cane che vorresti incontrare. Allo stesso tempo, però, sembrano cani scontrosi e quindi, basandomi solo sul loro aspetto, mi è parso andassero bene per zia Marge.








    Testo originale su POTTERMORE



    Per streghe e maghi stanchi di usare la Polvere Volante, per chi non si fida della Materializzazione, per chi soffre di vertigini o per chi è terrorizzato o nauseato dal dover prendere un Passaporta, la soluzione è il Nottetempo, un autobus che compare ogni volta che una strega o un mago, con urgente bisogno di un mezzo di trasporto, tira fuori la propria bacchetta trovandosi sul ciglio di un marciapiede.

    Si tratta di un autobus viola, a tre piani, con sedili durante il giorno e letti di notte. Non è particolarmente comodo e vi consiglio di non ordinare o accettare bevande calde quando siete a bordo, perché l'abitudine dell'autobus di schizzare a grande velocità tra una destinazione e l'altra vi potrebbe far rovesciare tutto.

    Il Nottetempo è un'invenzione relativamente moderna nella società dei maghi, che talvolta (anche se difficilmente viene ammesso) prende spunto dal mondo dei Babbani. Il bisogno di un mezzo di trasporto, che potesse essere utilizzato in modo sicuro e discreto anche da minorenni o malati, era stato evidenziato già da tempo e molti erano stati i suggerimenti raccolti (sidecar-taxi fissati a manici di scopa, cestini da viaggio appesi sotto ai Thestral), ma tutti poi bocciati dal Ministero. Alla fine, al Ministro della Magia Dugald McPhail venne l'idea di copiare il relativamente nuovo "servizio di autobus" dei Babbani e nel 1865 il Nottetempo scese in strada.

    Anche se alcuni maghi (principalmente fanatici purosangue) annunciarono l'intenzione di boicottare ciò che venne soprannominato "questo oltraggio Babban-esco" sulla pagina dei lettori della Gazzetta del Profeta, il Nottetempo divenne molto popolare nella comunità dei maghi e ancora oggi è un mezzo molto utilizzato.



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    Il Nottetempo, nell'originale "Knight Bus", venne così chiamato perché "knight" è omofono (ovvero parola che ha lo stesso suono) di "night" (notte) ed in tutta l'Inghilterra esistono autobus notturni che circolano al termine del normale orario diurno di servizio. In secondo luogo, in inglese "knight" significa "cavaliere" e quindi il termine assume la connotazione di qualcosa che arriva in soccorso e che offre protezione, concetti che mi sono sembrati appropriati per un mezzo di trasporto spesso utilizzato come ultima risorsa.

    Il bigliettaio e il conducente del Nottetempo in "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban" portano il nome dei miei due nonni, Ernest e Stanley (nella versione italiana "Ernie" e "Stan").








    Testo originale su POTTERMORE





    Compleanno: sconosciuto
    Bacchetta: (secondo la leggenda) Legno di prugnoloe baffi di troll, nove pollici, infiammabile
    Casa di Hogwarts: Grifondoro
    Capacità particolari: folle coraggio
    Stirpe: Padre mago, madre strega
    Famiglia: Si pensa sia stato lasciato da tre mogli e che abbia avuto diciassette figli

    Prima che la comunità magica fosse costretta a nascondersi, non era strano per un mago vivere nella comunità Babbana e svolgere quello che oggi consideriamo un lavoro Babbano.

    Nei circoli dei maghi è largamente diffusa l'idea che Sir Cadogan fosse uno dei famosi Cavalieri della Tavola Rotonda, anche se uno dei meno conosciuti, e che abbia raggiunto questa posizione sfruttando la sua amicizia con Merlino. Anche se la sua figura è stato omessa in tutti i libri Babbani che narrano la storia di re Artù, le versioni di questa leggenda che circolano tra i maghi citano Sir Cadogan insieme a Lancillotto, Bedivere e Parsifal. Questi racconti lo descrivono impulsivo, irascibile e coraggioso al limite della sconsideratezza, ma in fondo un brav'uomo.

    Il più famoso scontro di Sir Cadogan fu quello con la Viverna di Wye, una creatura simile a un drago che terrorizzava la parte occidentale del Paese. La prima volta che si incontrarono, la bestia sbranò il meraviglioso destriero di Sir Cadogan, spezzò la sua bacchetta a metà e gli fuse spada e visiera. Incapace di vedere per il fumo che saliva dall'elmo che si stava fondendo, Sir Cadogan riuscì a fatica a salvarsi la vita. Tuttavia, invece di fuggire, raggiunse barcollando un vicino prato, afferrò un piccolo grasso pony che stava brucando l'erba, gli saltò in groppa e al galoppo si diresse nuovamente verso la Viverna con la sola bacchetta rotta in mano, pronto a una morte valorosa. La creatura abbassò la spaventosa testa per inghiottire Sir Cadogan e l'intero pony, ma la bacchetta scheggiata e inutilizzabile le bucò la lingua. I fumi gassosi che salivano dal suo stomaco presero fuoco e fecero esplodere la Viverna.

    I maghi e le streghe più anziani usano ancora il detto "Porterò il pony di Cadogan" con il significato di "Cercherò di trarre il meglio da una situazione complicata".

    Il quadro di Sir Cadogan, che è appeso al settimo piano del castello di Hogwarts, lo ritrae insieme al pony che ancora continua a cavalcare (il quale, come è comprensibile, non lo ha mai avuto in grande simpatia) e con minuziosità di dettagli rappresenta il suo temperamento irascibile, l'amore per le sfide temerarie e la determinazione a vincere il nemico, qualunque cosa accada.








    Testo originale su POTTERMORE





    Compleanno: 22 novembre
    Bacchetta: Legno di nocciolo e piuma di fenice, undici pollici e mezzo, flessuosa
    Casa di Hogwarts: Tassorosso
    Capacità particolari: Conoscenza enciclopedica delle creature magiche, coraggio
    Stirpe: padre mago, madre strega
    Famiglia: nessuna moglie, nessun figlio
    Hobby: le creature pericolose sono sia il suo lavoro sia la sua passione

    Silvanus Kettleburn è stato insegnante di Cura delle Creature Magiche a Hogwarts fino al terzo anno di scuola di Harry, quando venne sostituito da Rubeus Hagrid.

    Kettleburn era un uomo pieno di entusiasmo ma talvolta imprudente, la cui grande passione per le creature che studiava e accudiva, spesso pericolose, è stata causa di serie ferite a se stesso e, talvolta, agli altri. Per questo motivo, durante il suo mandato di insegnante, è stato soggetto a non meno di sessantadue periodi di verifica (un record che ancora detiene). Come Hagrid dopo di lui, Kettleburn tendeva a sottovalutare i rischi legati alla cura di creature come Occami, Avvincini e Fiammagranchi, e una volta divenne famoso per aver provocato un incendio nella Sala Grande dopo aver stregato un Ashwinder per fargli fare la parte del Verme in una rappresentazione di "La Fonte della Buona Sorte".

    Kettleburn era un uomo adorabile ma eccentrico e la sua lunga permanenza nella scuola è prova del grande affetto che insegnanti e studenti nutrivano nei suoi confronti. Concluse la propria carriera con un solo braccio e mezza gamba. Quando si ritirò per andare in pensione, Albus Silente gli regalò un set di arti magici in legno, un dono che doveva essere regolarmente sostituito, perché Kettleburn aveva l'abitudine di visitare le riserve di draghi durante il tempo libero e le sue protesi erano quindi soggette a prendere spesso fuoco.








    Testo originale su POTTERMORE



    Un Molliccio è una creatura Mutaforma che assume l'aspetto di ciò che ritiene possa più spaventare chi lo guarda. Nessuno sa che aspetto abbia un Molliccio quando è solo, nonostante continui a esistere e manifesti la propria presenza facendo sbattere, dondolare o graffiando l'oggetto in cui si nasconde. I Mollicci amano in particolare i luoghi chiusi, ma si possono trovare anche nascosti nei boschi e dietro gli angoli in ombra.

    In generale, più una persona è paurosa più è sensibile ai Mollicci. Anche i Babbani ne avvertono la presenza e talvolta riescono a intravederli, ma sembrano meno capaci di distinguerli chiaramente e di solito finiscono con il convincersi che il Molliccio sia frutto della loro immaginazione.

    Come un Poltergeist, un Molliccio non è, e non è mai stato, vivo. È uno di quegli strani non-esseri che popolano il mondo magico e che non hanno un equivalente nel regno dei Babbani. È possibile far scomparire i Mollicci, ma inevitabilmente nuovi Mollicci si presenteranno per prendere il loro posto. Come i Poltergeist e gli ancora più sinistri Dissennatori, sembrano avere origine ed essere mantenuti in vita dalle emozioni umane.

    L'incantesimo che annienta un Molliccio può essere difficile da eseguire, poiché consiste nel far assumere sembianze comiche alla creatura, in modo che la paura venga dissipata dal divertimento. Se chi fa l'incantesimo riesce a scoppiare a ridere sonoramente di fronte al Molliccio, quest'ultimo scompare immediatamente. L'incantesimo da pronunciare è Riddikulus e lo scopo è quello di far assumere al Molliccio una forma poco minacciosa e possibilmente comica.

    Tra i Mollicci più famosi si ricordano il Vecchio Molliccio di Canterbury (i Babbani del luogo credevano fosse un eremita pazzo e cannibale che viveva in una grotta, mentre in realtà si trattava di un Molliccio particolarmente piccolo che aveva imparato a sfruttare al massimo l'eco), il Minaccioso Molliccio della Vecchia Londra (un Molliccio che aveva assunto la forma di un criminale omicida e che si aggirava furtivamente per le strade secondarie della Londra del diciannovesimo secolo, ma che poteva essere trasformato in un criceto con un semplice incantesimo) e l'Urlante Uomo Nero di Strathtully (un Molliccio scozzese che si è nutrito delle paure dei Babbani del luogo al punto da trasformarsi in un'elefantesca ombra nera con fiammeggianti occhi bianchi, ma che alla fine viene intrappolato in una scatoletta di fiammiferi da Lyall Lupin, membro del Ministero della Magia).








    Testo originale su POTTERMORE



    I ritratti di Hogwarts sono in grado di parlare e muoversi passando da un quadro all'altro, comportandosi in pratica come i soggetti che ritraggono. Tuttavia, il modo in cui interagiscono con le persone che li osservano non dipende dal talento del pittore ma dal potere della strega o del mago ritratti.

    Quando viene realizzato un ritratto magico, l'artista strega o mago utilizza chiaramente degli incantesimi per far sì che la pittura possa muoversi come se fosse reale. Il ritratto è quindi in grado di ripetere alcune delle frasi preferite dal soggetto e di imitarne l'atteggiamento. Di conseguenza, il ritratto di Sir Cadogan sfida sempre tutti a duello, cade da cavallo e si comporta un po' da squilibrato, proprio perché è così che il soggetto è apparso al povero mago che lo ha dovuto dipingere. Allo stesso modo, il ritratto della Signora Grassa continua a soddisfare la propria passione per il buon cibo e il bere e a mostrare una grande sicurezza nonostante la sua modella in carne ed ossa sia morta da molto tempo.

    Tuttavia, nessuno di questi ritratti è in grado di sostenere una discussione approfondita su aspetti più complessi della propria vita: in pratica, essi sono letteralmente e metaforicamente "bi-dimensionali". Si tratta semplicemente della rappresentazione dei soggetti viventi nel modo in cui sono stati visti dall'artista.

    Alcuni ritratti magici sono in grado di interagire maggiormente con il mondo vivente. Secondo la tradizione, tutti i presidi vengono immortalati in un dipinto prima della loro morte. Quando il ritratto è pronto, il preside o la preside in questione lo conservano chiuso a chiave in un armadio, facendogli visita regolarmente (se lo desiderano) per insegnargli a muoversi e a comportarsi esattamente come loro e per rivelargli ogni genere di ricordo o informazione che nel corso dei secoli potrebbero essere condivisi con chi occuperà tale carica.

    La profonda conoscenza e sapienza contenuta in alcuni dei ritratti dei presidi non è nota a molti. Solo chi occupa questa carica e pochi altri studenti si sono resi conto, nel corso dei secoli, che l'apparente dormire dei ritratti in presenza di visitatori non è sempre vero.








    Testo originale su POTTERMORE



    Forse nessuno studente (compresi Harry Potter, Ron Weasley, Hermione Granger e Tom Riddle) ha mai esplorato il castello e il comprensorio di Hogwarts così a fondo e illecitamente come i quattro creatori e autori della Mappa del Malandrino: James Potter, Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus.

    James, Sirius e Peter non avevano inizialmente alcuna intenzione di esplorare di notte il territorio intorno alla scuola solo per fare una birichinata (sebbene anche questo aspetto abbia giocato la sua parte), ma furono poi spinti dal desiderio di aiutare l'amico Remus Lupin a sopportare la propria licantropia. Prima dell'invenzione della Pozione Antilupo, Lupin era costretto a subire una straziante trasformazione ad ogni luna piena. Quando la sua condizione venne scoperta dai suoi tre migliori amici, insieme cercarono un modo per rendere tale trasformazione meno solitaria e dolorosa. Riuscirono così a imparare a diventare Animagi (non registrati), in modo da poter tenere compagnia all'amico senza correre rischi. La capacità di Sirius Black, Peter Minus e James Potter di trasformarsi, rispettivamente, in un cane, un topo e un cervo, permise loro di esplorare il territorio intorno alla scuola di notte senza essere scoperti. L'interno del castello, contemporaneamente, fu mappato col trascorrere del tempo con l'aiuto del Mantello dell'Invisibilità di James Potter.

    La Mappa del Malandrino è una durevole testimonianza dell'avanzata abilità magica dei quattro amici, tra cui il padre di Harry Potter, il suo padrino e il suo insegnante preferito. La mappa che crearono durante la loro permanenza a Hogwarts si presenta come un semplice foglio di pergamena vuoto fino a quando non viene attivata pronunciando le parole "Giuro solennemente di non avere buone intenzioni", una frase che per tre dei quattro creatori dovrebbe essere interpretata come una battuta divertente. Le "cattive intenzioni" a cui si fa riferimento non hanno mai coinvolto la Magia Nera, ma semplicemente l'infrazione delle regole della scuola; inoltre, il fatto che si tratti di una bravata si intuisce anche dalla scelta dei loro soprannomi, che si leggono sulla mappa ("creata dai Signori Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso").

    La magia utilizzata nella creazione della mappa è avanzata e sbalorditiva. I creatori si avvalsero, tra i tanti, anche dell'Incantesimo Homunculus, che permette al possessore della mappa di seguire i movimenti di ogni persona presente nel castello, e stregarono la pergamena affinché respingesse (nel modo più offensivo possibile) la curiosità dei suoi nemici, come ad esempio Severus Piton.

    Anche se nei libri di Harry Potter non vengono descritte le circostanze precise in cui i creatori persero la loro mappa, è facile ipotizzare che probabilmente i quattro si siano spinti troppo oltre e siano stati messi alle strette da Argus Gazza, forse in seguito a una soffiata di Piton, che in tutti modi cercava di mettere in cattiva luce il suo grande rivale James Potter. Questa meravigliosa mappa venne confiscata durante l'ultimo anno di scuola di Sirius, James, Remus e Peter e nessuno di loro fu più in grado di recuperarla sottraendola a un ben preparato e sospettoso Gazza. Ad ogni modo, le loro priorità cambiarono durante gli ultimi mesi di scuola, divenendo ben più serie e focalizzate sul mondo al di fuori di Hogwarts, dove Lord Voldemort stava con successo salendo al potere. Ben presto i quattro creatori della mappa entrarono a far parte dell'organizzazione segreta guidata da Albus Silente, l'Ordine della Fenice, e la mappa della loro scuola - indipendentemente da quanto fosse geniale- non fu loro più utile e divenne solo un ricordo nostalgico.

    La Mappa del Malandrino fu invece di grande utilità per i giovani gemelli Weasley. La storia di come Fred e George siano venuti in possesso della mappa è raccontata in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban. In segno della loro grande stima nei confronti di Harry Potter e della convinzione che avrebbe avuto bisogno di aiuto considerando il suo destino a loro non del tutto chiaro, decidono di regalargli la mappa, passandola inconsapevolmente al figlio di uno dei suoi creatori.

    La mappa viene successivamente confiscata a Harry Potter da un Mangiamorte che si introduce con un travestimento nella scuola per sottrarre ciò che considererà una probabile fonte di informazioni.



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    La Mappa del Malandrino è diventata poi una specie di persecuzione per il suo creatore originario (io stessa), dal momento che concedeva a Harry un po' troppa libertà di informazione. Non ho mai mostrato Harry mentre recupera la mappa dall'ufficio vuoto del (presunto) Moody Malocchio e talvolta mi pento di non aver approfittato di questo errore per lasciarla lì. Tuttavia, mi piace molto la scena in cui Harry guarda il puntino di Ginny muoversi per la scuola in "Harry Potter e i Doni della Morte" e, di conseguenza, a conti fatti sono contenta di aver permesso a Harry di rivendicare questa sua legittima proprietà.








    Testo originale su POTTERMORE



    Le Gobbiglie sono un antico gioco dei maghi che ricorda le classiche biglie, tranne per il fatto che ogni volta che si perde un punto la biglia che ha vinto spruzza un liquido puzzolente sulla faccia del perdente. I giocatori iniziano la partita con quindici piccole Gobbiglie rotonde (le Gobbiglie vengono vendute in confezioni da trenta sferette) e il vincitore è colui che cattura tutte le biglie del giocatore avversario. Sebbene le più comuni siano in pietra, le Gobbiglie possono essere fabbricate anche in metalli preziosi.

    Anche se i giocatori professionisti di Gobbiglie si sfidano in competizioni nazionali e tornei internazionali, questo sport resta comunque minoritario nel mondo dei maghi e non vanta una "meravigliosa" reputazione, particolare che infastidisce molto i grandi appassionati di questo gioco. Le Gobbiglie sono più famose tra i maghi e le streghe di giovane età che, però, "crescendo" abbandonano questo gioco e iniziano a interessarsi maggiormente al Quidditch. L'Associazione Nazionale di Gobbiglie ha lanciato campagne di coinvolgimento dal titolo "Dai alle Gobbiglie una nuova occhiata", ma la scelta della foto abbinata allo slogan (l'attuale Campione del Mondo di Gobbiglie, Kevin Hopwood, appare con un occhio coperto di un liquido disgustoso) è stata forse poco azzeccata.

    Il gioco delle Gobbiglie non gode di grande popolarità a Hogwarts e occupa le posizioni più basse nella classifica delle attività ricreative, ben lontano dal Quidditch e anche dagli Scacchi dei Maghi.

    La madre di Severus Piton, Eileen Prince, è stata Presidente del Club di Gobbiglie di Hogwarts al tempo in cui frequentava la scuola.








    Testo originale su POTTERMORE



    Le proprietà benefiche del cioccolato sull'umore sono note sia nel mondo Babbano che in quello dei maghi. Il cioccolato è l'antidoto ideale per chi è stato sopraffatto dalla presenza dei Dissennatori, che succhiano speranza e felicità da tutto ciò che li circonda.

    Tuttavia, il cioccolato può essere solo un rimedio a breve termine. Trovare dei modi per respingere i Dissennatori - o la depressione - è fondamentale se si deve cercare di essere sempre più felici. Un consumo eccessivo di cioccolato non giova né ai Babbani né ai maghi.








    Testo originale su POTTERMORE



    Nel lontano ventesimo secolo, la Compagnia Scope da Corsa Nimbus dominò la concorrenza. I modelli Nimbus Duemila e Duemilauno furono più venduti di tutti i più prestigiosi manici di scopa con un rapporto di tre a uno.

    I creatori della Nimbus non immaginavano però certo che qualcuno stava sviluppando una scopa da corsa che avrebbe sottratto loro il primo posto entro dodici mesi dal suo lancio. Si trattava della Firebolt, un progetto top-secret sviluppato da Randolph Spudmore (figlio di Able Spudmore della Ellerby e Spudmore, che produsse la Tinderblast nel 1940 e la Swiftstick nel 1952, due scope funzionali ma che non raggiunsero mai una grande popolarità).

    Progettista di scope molto capace e creativo, Randolph fu il primo a utilizzare manufatti in ferro realizzati da folletti (compresi poggiapiedi, pedana e fasce per i ramoscelli della coda). Il segreto di questi accessori non è completamente chiaro, ma sembra che diano alla Firebolt maggiore stabilità e potenza in condizioni atmosferiche avverse. Lo stesso vale per uno speciale poggiapiedi antiscivolo considerato particolarmente vantaggioso per i giocatori di Quidditch. L'impugnatura è in ebano lucidato e i ramoscelli della coda in legno di betulla o nocciolo a seconda delle preferenze personali (la betulla è rinomata per il maggiore sprint che conferisce alle risalite più lunghe, mentre il legno di nocciolo è preferito da coloro che amano effettuare brusche sterzate).

    La Firebolt è una scopa costosa e Harry Potter è stato tra i primi a possederne una. Questa scopa continua a essere prodotta ma in numero relativamente limitato, anche perché i folletti che si occupano della realizzazione dei manufatti protetti da brevetto tendono spesso a mettersi in sciopero e ad astenersi dal lavoro alla più piccola provocazione.








    Testo originale su POTTERMORE



    L'Incanto Fidelius è un incantesimo estremamente antico e viene utilizzato ancora oggi. Consiste nel nascondere con la magia delle informazioni in una persona vivente. Il soggetto prescelto, o Custode Segreto, è l'unica persona che da quel momento in poi è in grado di rivelare informazioni protette agli altri, anche se molti le conoscevano già prima di allora. Se il Custode Segreto condivide le informazioni di cui è a conoscenza, la persona a cui sono state rivelate viene bloccata dall'Incanto Fidelius, che ne rende impossibile l'ulteriore divulgazione.

    L'Incanto Fidelius ha però i suoi punti deboli. Se il Custode Segreto lo desidera, è in grado di divulgare l'informazione in qualsiasi momento (anche se il segreto non può essere tirato fuori a forza, con la magia o le torture dal Custode Segreto che non desidera arrendersi. Il segreto può infatti essere rivelato solo volontariamente). Se il Custode Segreto muore, la persona alla quale è stata rivelata l'informazione diventa a sua volta un Custode Segreto. Ciò potrebbe coinvolgere anche molte persone, ognuna delle quali potrebbe a sua volta essere disposta a rivelare ad altri il segreto.

    In generale, quello di Custode Segreto è un ruolo difficile da sostenere. Si tratta di un incantesimo così serio e vincolante che molti prendono alla leggera. Nonostante il segreto possa essere svelato solo volontariamente, numerosi sono coloro che hanno ricevuto le maledizioni Imperius e Cruciatus per costringerli a rivelare le informazioni conosciute.








    Testo originale su POTTERMORE



    I Lupi Mannari si trovano in tutto il mondo e sono sempre stati emarginati dalle comunità dei maghi da cui spesso hanno origine. Le streghe e i maghi frequentemente coinvolti nella caccia o nello studio di queste creature sono esposti a un maggiore rischio di attacco rispetto alla media dei Babbani. Nel tardo diciannovesimo secolo, la maggiore autorità inglese sui Lupi Mannari, il professor Marlowe Forfang, avviò il primo studio completo sulle loro abitudini. Scoprì che quasi tutti coloro che aveva potuto studiare e interrogare erano stati maghi prima di venire morsicati. Apprese inoltre dai Lupi Mannari che i Babbani hanno un “sapore” diverso da quello dei maghi e che sono più destinati a morire per le ferite riportate rispetto alle streghe e ai maghi, che tendono a sopravvivere e a diventare a loro volta Lupi Mannari.

    Le politiche adottate dal Ministero della Magia riguardo ai Lupi Mannari sono sempre state confuse e inefficaci. Nel 1637 fu redatto un Codice Etico per Lupi Mannari, che tutti i Lupi Mannari avrebbero dovuto sottoscrivere, promettendo di non attaccare nessuno e di rinchiudersi in un luogo sicuro ogni mese, in occasione della trasformazione. Non meraviglia il fatto che nessuno abbia firmato il Codice, dal momento che nessuno si sentiva pronto a recarsi al Ministero e ad ammettere di essere un Lupo Mannaro, un problema che riguardò anche il successivo Registro dei Lupi Mannari. Per anni infatti il Registro dei Lupi Mannari, sul quale ogni Lupo Mannaro avrebbe dovuto annotare il proprio nome e i dettagli personali, è rimasto incompleto e inaffidabile, poiché molti dei nuovi-morsicati hanno cercato di tenere segreta la propria condizione e di sottrarsi all’inevitabile vergogna e all’esilio che ne conseguiva. Per anni i Lupi Mannari sono stati palleggiati tra le divisioni Bestie e Umani del Dipartimento per la Regolamentazione e il Controllo delle Creature Magiche, dal momento che nessuno era in grado di stabilire se un Lupo Mannaro dovesse essere classificato come essere umano o animale. A un certo punto, il Registro dei Lupi Mannari e l’Unità di Cattura dei Lupi Mannari passarono entrambi sotto la Divisione Bestie, mentre allo stesso tempo un ufficio dedicato ai Servizi di Sostegno dei Lupi Mannari fu organizzato nella Divisione Umani. Poiché nessuno si è mai rivolto ai Servizi di Sostegno, per lo stesso motivo per cui solo in pochi si sono iscritti al Registro, alla fine il progetto venne cancellato.

    Per diventare un Lupo Mannaro è necessario essere morsicato da un Lupo Mannaro che abbia assunto la forma di lupo, durante la luna piena. Il contagio avviene infatti quando la saliva del Lupo Mannaro si mischia con il sangue della vittima.

    I numerosi miti e leggende che avvolgono il mondo dei Lupi Mannari sono per la maggior parte falsi, sebbene contengano alcune briciole di verità. Le pallottole d’argento non uccidono i Lupi Mannari, ma un miscuglio di argento in polvere e dittamo applicato su un morso fresco può “sigillare” la ferita ed evitare alla vittima di morire dissanguata (sebbene circolino tragiche storie di vittime che pregavano di essere lasciate morire piuttosto che vivere come Lupi Mannari).

    Nella seconda metà del ventesimo secolo, vennero ideate numerose pozioni per alleviare gli effetti della licantropia. La pozione di maggiore successo fu la Pozione Antilupo.

    La mensile trasformazione di un Lupo Mannaro è estremamente dolorosa se non trattata ed è di solito preceduta e seguita da alcuni giorni di pallore e malattia. Nei giorni di forma lupesca, i Lupi Mannari perdono completamente la capacità umana di distinguere tra il bene e il male. Tuttavia, non è corretto affermare (come hanno invece fatto alcune autorità, come ad esempio l'illustre professor Emerett Picardy nel suo libro Lupi Fuorilegge: Perché i Licantropi Non Meritano di Vivere) che soffrano di una perdita permanente di senso morale. Mentre sono degli umani, i Lupi Mannari possono essere buoni e gentili come qualunque altra persona. Ma può anche capitare che siano pericolosi, come nel caso di Fenrir Greyback, che cerca di mordere e ferire gli altri anche quando è uomo e allo scopo tiene le unghie affilate come artigli.

    Se una persona viene attaccata da un Lupo Mannaro che è ancora nella sua forma umana, la vittima può sviluppare alcune parziali caratteristiche lupesche come ad esempio una grande passione per la carne al sangue, ma non dovrebbe altrimenti essere soggetta ad effetti a lungo termine. Tuttavia, ogni tipo di morso o graffio inferto da un Lupo Mannaro lascia cicatrici permanenti, indipendentemente dal fatto che la persona abbia o meno assunto la forma di lupo al momento dell’attacco.

    Mentre presenta la sua forma animale, il Lupo Mannaro è difficilmente distinguibile per aspetto dal lupo tradizionale, sebbene il muso possa essere leggermente più corto e le pupille più piccole (in entrambi i casi più “umani”), così come la coda a ciuffi piuttosto che folta e compatta. La reale differenza sta nel comportamento. I veri lupi non sono molto aggressivi, motivo per cui le autorità dei maghi ritengono che l’elevato numero di racconti popolari che li descrive come ottusi predatori faccia riferimento in realtà ai Lupi Mannari e non ai veri lupi. È molto improbabile, infatti, che un lupo attacchi una persona se non in condizioni particolari. Al contrario, i Lupi Mannari puntano quasi sempre agli umani e rappresentano solo un lieve rischio per tutte le altre creature.

    I Lupi Mannari si riproducono generalmente attaccando dei Non-Lupi Mannari. La reputazione che circonda i Lupi Mannari è stata così pessima per secoli che solo in pochi hanno avuto il coraggio di sposarsi e avere dei bambini. Tuttavia, nei casi in cui dei Lupi Mannari hanno sposato compagni umani, non è stata evidenziata la trasmissione di caratteri della loro licantropia alla prole.

    Una curiosa peculiarità di questa condizione è che se due Lupi Mannari si incontrano e accoppiano con la luna piena (una situazione estremamente improbabile che risulta essere accaduta solo due volte), nascono cuccioli di lupo simili in tutto a veri lupi, che si contraddistinguono per la loro intelligenza incredibilmente spiccata. I cuccioli non sono molto più aggressivi di lupi normali e non scelgono gli umani come vittime dei loro attacchi. Una cucciolata frutto di questo incrocio è stata liberata una volta nella foresta proibita di Hogwarts, in condizioni di estrema segretezza e per gentile concessione di Albus Silente. I cuccioli sono diventati lupi bellissimi e di insolita intelligenza e alcuni di loro vivono ancora lì tranquilli, un particolare che ha portato alla creazione di storie sulla presenza di “Lupi Mannari” nella foresta – storie che nessuno degli insegnanti, né il guardiacaccia, hanno mai smentito perché tenere gli studenti lontano dalla foresta è, secondo loro, altamente auspicabile.







    GiraTempo


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    Testo NON ANCORA DISPONIBILE su Pottermore


    Nonostante le numerose fantasie diffuse dai Babbani sull’argomento, viaggiare nel tempo è possibile solo in senso limitato anche nel mondo magico. Mentre questa materia rimane avvolta da un velo di segretezza, dal momento che sono in corso indagini da parte del Dipartimento dei Misteri, sembra che per ora la magia possa portare indietro nel tempo solo fino a un certo punto.

    Questo è quanto ha dichiarato il Professor Saul Croaker, che ha trascorso l’intera carriera a studiare il rapporto tempo-magia al Dipartimento dei Misteri:

    “Come testimoniano i nostri attuali studi, il periodo più lungo che può essere rivissuto senza rischiare seri problemi per il viaggiatore o interferenze per il tempo stesso è di circa cinque ore. Siamo stati in grado di rinchiudere Incantesimi Inverti-Tempo di un’ora, che sono instabili e hanno bisogno di essere tenuti chiusi in contenitori, in piccole clessidre magiche che possono essere portate intorno al collo da streghe e maghi e fatte ruotare da chi le utilizza per il numero di ore che si desidera rivivere”.

    “Tutti i tentativi di viaggiare indietro nel tempo per un maggiore numero di ore hanno avuto conseguenze catastrofiche per la strega o il mago coinvolti. Per molti anni non si è stati in grado di capire perché chi ha viaggiato nel tempo su grandi distanze non sia mai riuscito a sopravvivere al viaggio. Tutti questi esperimenti sono stati abbandonati dal 1899, quando Eloise Mintumble rimase intrappolata, per un periodo di cinque giorni, nell’anno 1402. Ciò che sappiamo è che il suo corpo aveva guadagnato cinque secoli di età al suo ritorno al presente e che, poiché irrimediabilmente danneggiato, la strega era morta nell’ospedale San Mungo per Ferite e Malattie Magiche poco dopo essere stata recuperata. Inoltre, i cinque giorni trascorsi nel lontano passato avevano causato grande confusione sul cammino della vita di tutti coloro che la avevano incontrata, cambiando il corso delle loro esistenze in modo così drammatico che non meno di venticinque dei suoi discendenti sono scomparsi nel presente, essendo non-nati”.

    “Infine, durante i giorni successivi al recupero di Madam Mintumble, si sono manifestati segni allarmanti che confermano che il tempo stesso è stato disturbato da una tale grave violazione delle sue regole. Il martedì dopo la ricomparsa della maga la giornata è durata infatti due giorni e mezzo, mentre il giovedì è volato via in sole quattro ore. Il Ministero della Magia ha dovuto affrontare non pochi problemi per gestire l’accaduto e da quel momento sono state messe in pratica leggi sempre più rigide e punizioni per coloro che si dedicano allo studio dei viaggi nel tempo”.

    Anche l’utilizzo del limitato numero di GiraTempo a disposizione del Ministero è soggetto a centinaia di leggi. Sebbene non sia potenzialmente così pericoloso come saltare indietro di cinque secoli, il rivivere una singola ora può comunque avere conseguenze drammatiche e il Ministero della Magia richiede le più severe garanzie quando permette l’uso di questi rari e potenti oggetti. Potrebbe stupire molti membri della comunità dei maghi sapere che le GiraTempo sono generalmente utilizzate solo per risolvere i più banali problemi di “gestione del tempo” e mai per scopi più grandi e importanti, poiché come ha dichiarato Saul Croaker “Così come la mente umana non riesce a comprendere il tempo, non può nemmeno capire il danno che potrebbe derivare dall’alterazione delle sue leggi”.

    L’intero stock di GiraTempo di proprietà del Ministero rimase distrutto durante una battaglia che ebbe luogo nel Dipartimento dei Misteri circa tre anni dopo che venne dato a Hermione Granger il permesso di usarne una a Hogwarts.






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    Ho trattato forse un po’ troppo alla leggera l’argomento del viaggio nel tempo in “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”. Anche se non me ne pento (“Harry Potter e il prigioniero di Azkaban” è uno dei miei libri preferiti della serie), mi ha causato un gran numero di problemi dal momento che, dopotutto, se i maghi potevano tornare indietro e risolvere i problemi, come avrei fatto ad andare avanti con la trama?

    Con mia grande soddisfazione ho risolto il problema in più passaggi. Per prima cosa, ho fatto in modo che Silente e Hermione sottolineassero quanto può essere pericoloso essere visti nel passato, così da ricordare al lettore che viaggiando nel tempo non solo si trovano le soluzioni ma si rischiano conseguenze impreviste e pericolose. Poi ho fatto in modo che Hermione restituisse l’unica GiraTempo che sia mai entrata a Hogwarts. Per finire, ho distrutto tutte le altre GiraTempo rimaste durante la battaglia nel Dipartimento dei Misteri, allontanando la possibilità di rivivere, in futuro, anche solo brevi periodi.

    Questo non è che un esempio di come, quando si scrivono romanzi fantasy, bisogna stare attenti a ciò che si inventa. Per ogni vantaggio, c’è sempre un lato negativo.







    Incanto Patronus


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    Il Patronus è l’incantesimo di difesa più famoso (e notoriamente difficile). Lo scopo è produrre un guardiano o protettore di colore bianco argenteo, che assume la forma di un animale. L’esatta forma del Patronus non è riconoscibile fino al momento in cui l’incantesimo viene eseguito con successo. Il Patronus, uno dei più potenti incantesimi di difesa noti nel mondo magico, può essere utilizzato anche come mezzo di comunicazione tra maghi. Si tratta di un puro concentrato magico di felicità e speranza in grado di proteggere chi lo evoca (il ricordo di un singolo momento positivo, un talismano di gioia, è fondamentale per la sua creazione) ed è l’unico incantesimo che ha effetto contro i Dissennatori. La maggior parte delle streghe e dei maghi non sono in grado di produrre Patronus e riuscirci è quindi considerato di solito un segno di superiore abilità magica.

    Alcuni maghi e streghe riescono a evocare un Patronus incorporeo, che ricorda una massa o un filo di vapore o fumo argenteo. In alcuni casi il mago o la strega decide volontariamente di produrre Patronus incorporei, se non desidera rivelare la forma che assume di solito il loro vero Patronus (Remus Lupin, ad esempio, teme che il suo Patronus corporeo possa rivelare troppe informazioni che lo riguardano). Il Patronus incorporeo non è un vero Patronus e, offrendo una protezione limitata, non garantisce il potere difensivo di quello corporeo, che ha forma e sostanza di animale.

    L’Incanto Patronus è uno degli incantesimi più antichi e viene citato in molti racconti sulle origini della magia. Nonostante lunghe collaborazioni tra maghi e streghe che lottano per importanti o nobili cause (a coloro che sono in grado di produrre Patronus corporei sono spesso stati assegnati ruoli di rilievo all’interno del Wizengamot e del Ministero della Magia), il Patronus è noto anche tra i maghi di Magia Nera. Anche se c’è una diffusa e ingiustificata credenza secondo cui un mago che non è puro di cuore non può produrre con successo un Patronus (il più famoso esempio di effetto contrario prodotto dall’incantesimo è quello di un mago di Magia Nera di nome Raczidian, che fu divorato da delle larve), pochi maghi e streghe di dubbia morale sono riusciti a realizzare questo incantesimo (Dolores Umbridge, ad esempio, riesce a far apparire un Patronus dalla forma di gatto per proteggersi dai Dissennatori). Si pensa che essere davvero convinti e sicuri della correttezza delle proprie azioni possa fornire la felicità necessaria. Tuttavia, la maggior parte di questi uomini e donne, perdono sensibilità per effetto delle creature Oscure con le quali si alleano, riducendo quindi il Patronus a un incantesimo totalmente inutile nel loro arsenale.

    Non è mai stato individuato un sistema affidabile per prevedere la forma che assumerà il Patronus di una persona, nonostante il professor Catullus Spangle, illustre ricercatore di Incantesimi del diciottesimo secolo, abbia descritto alcuni principi che sono largamente accettati come veri.

    Il Patronus, ha affermato Spangle, rappresenta ciò che è nascosto, sconosciuto ma necessario in ogni personalità. “Appare chiaro…” scrive nel suo capolavoro “Incantesimi di Difesa e di Dissuasione”,

    “…che un uomo messo a confronto con esseri malvagi non umani, come ad esempio un Dissennatore, fa ricorso a risorse di cui potrebbe non aver mai avuto bisogno. Il Patronus è un segreto custodito in ogni persona e rimane silente fino a quando non c’è bisogno che si riveli, ma che può poi essere portato alla luce...”

    Da qui, dice Spangle, la spiegazione del perché compaiono Patronus in forme che i loro evocatori potrebbero non aspettarsi, per le quali non hanno mai provato una particolare affinità o che (in rari casi) nemmeno riconoscono.

    Spangle è particolarmente interessato a insoliti maghi e streghe che producono Patronus che assumono la forma dei loro animali preferiti.

    ”Credo fermamente che questo genere di Patronus siano indice di ossessione o eccentricità. Si tratta di maghi che potrebbero non essere in grado di nascondere i propri fondamenti nella vita comune e che desiderano, invece, sfoggiare tendenze che altri preferirebbero tenere segrete. Qualunque sia la forma dei loro Patronus, è caldamente consigliato mostrare rispetto e talvolta prudenza verso una strega o un mago capaci di produrre Patronus a propria scelta.”

    La forma di un Patronus può cambiare nel corso della vita di una strega o di un mago. Sono stati riportati casi in cui la forma del Patronus è cambiata in seguito a lutti, innamoramenti o profondi cambiamenti nel carattere di una persona. Ad esempio, il Patronus di Ninfadora Tonks si trasforma da lepre a lupo (non un Lupo Mannaro) quando la donna si innamora di Remus Lupin. Alcuni maghi e streghe possono non essere per niente capaci di produrre un Patronus fino a quando non subiscono un certo tipo di shock mentale.

    Accade spesso, ma non è inevitabile, che un Patronus assuma la forma di un animale che si può facilmente trovare nel luogo nativo di chi esegue l’incantesimo. Data la loro grande affinità con gli uomini, non sorprende che tra i Patronus più comuni (anche se bisogna ricordare che qualsiasi Patronus corporeo è molto raro) ci sono cani, gatti e cavalli. Tuttavia, ogni Patronus è unico come il suo creatore e si è visto che anche gemelli identici producono Patronus molto diversi.

    I Patronus di animali estinti sono molto rari ma non sconosciuti. Stranamente, dato il loro stretto legame con il mondo magico, i Patronus a forma di gufo sono abbastanza insoliti. I meno comuni di tutti i Patronus possibili sono quelli che assumono la forma di creature magiche come draghi, Thestral e fenici. Non bisogna però dimenticare che il più famoso Patronus di tutti i tempi è stato un umile topo, che apparteneva a un leggendario giovane mago di nome Illyius, che lo ha utilizzato per contrastare da solo l’attacco di un’intera armata di Dissennatori. Anche se un Patronus raro e magico rispecchia senza dubbio una personalità insolita, non è detto che sia più potente o che possa avere maggiore successo nel difendere chi lo ha lanciato.



    Edited by DanielPotter - 28/10/2015, 11:55
     
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